Escursioni in Sardegna!

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Economia e storia della Sardegna.

La Sardegna ha una superficie complessiva di 24.090 km? ed ? per estensione la seconda isola del Mediterraneo, dopo la Sicilia, e la terza regione italiana (sempre dopo la Sicilia e il Piemonte). La lunghezza tra i suoi punti pi? estremi (Punta Falcone a nord e Capo Teulada a sud) ? di 270 km, mentre 145 sono i km di larghezza (da Capo dell'Argentiera a ovest, a Capo Comino ad est). Gli abitanti sono 1,68 milioni per una densit? demografica di 69 abitanti per km?. Dista 189 km (Capo Ferro - Monte Argentario) dalle coste della penisola italiana, dalla quale ? separata dal mar Tirreno, mentre il Canale di Sardegna la divide dalle coste tunisine del continente africano che si trovano 184 km pi? a sud (Capo Spartivento - Cap Serrat). A nord, per 11 km, le Bocche di Bonifacio la separano dalla Corsica e il Mar di Sardegna, a ovest, dalla penisola iberica e dalle isole Baleari. Si situa tra il 41? ed il 39? parallelo, mentre il 40? la divide quasi a met?.

Grazie al clima mite, ai paesaggi incontaminati, alla purezza delle acque marine, la Sardegna attira ogni anno un gran numero di vacanzieri (nel 2007 le presenze turistiche per la prima volta hanno superato i 10 milioni di visitatori (gli arrivi sono stati di 1.490.648 italiani e 789.525 stranieri). I primi investimenti ed i primi piani di sviluppo risalgono al 1948 in concomitanza con la sconfitta definitiva della malaria e con l'acquisizione dello status di regione autonoma. Le prime promozioni e realizzazioni infrastrutturali furono attuate attraverso l'Ente Regionale ESIT (Ente Sardo Industrie Turistiche) ed il primo boom turistico si svilupp? a cavallo tra gli anni '50 e '60, soprattutto ad Alghero e nella sua Riviera del Corallo. Ma il boom turistico di maggiori dimensioni si realizz? a partire dai primi anni sessanta allorch? fu fondata dal principe ismailita ?g? Kh?n la Costa Smeralda con il luogo di elezione Porto Cervo, nel comune di Arzachena. Sin dagli inizi il turismo in quest'area si ? distinto come di ?lite, basato sulla qualit? delle strutture ricettive e delle infrastrutture, oltre che sulle bellezze naturale, soprattutto per la vicinanza dell'arcipelago della Maddalena con l'offerta di numerose rotte per i diportisti. I suoi centri principali divennero ben presto luoghi di elezione del Jet set internazionale e tra le mete pi? ambite nel Mediterraneo. A questa iniziativa seguirono una miriade di altri insediamenti, sempre nella zona, come Cala di Volpe e Capriccioli ma anche nel resto della Sardegna. In pochi anni il settore si svilupp? in maniera esponenziale fino a divenire uno dei settori trainanti delle attivit? economiche. Negli anni settanta, a seguito dell’incremento del valore delle aree, ? iniziato lo sfruttamento delle coste con la costruzione  soprattutto delle seconde case.

Successivamente i vari governi regionali per circa 20 anni hanno cercato di predisporre un Piano Paesaggistico, tutt'oggi  ancora oggetto di polemiche e di conflitti. In questi ultimi anni l'offerta turistica si ? in parte modificata, orientandosi verso la diversificazione e la destagionalizzazione cercando di interessare anche le zone interne e di valorizzare la cultura, l'arte e l'archeologia, il turismo equestre, l'escursionismo, il birdwatching, la vela, il free climbing Da segnalare inoltre il Comprensorio sciistico Bruncu Spina, l'unico impianto sciistico dell'isola situato nella parte montana di quest'ultima e meta di turisti amanti degli sport invernali. Un supporto importante per la destagionalizzazione in questi ultimi anni ? stato garantito dai numerosi voli low cost che collegano l'isola a diverse citt? europee.

In posizione centrale nel mar Mediterraneo, la Sardegna ? stata sin dagli albori della civilt? un attracco frequentato da coloro che navigavano da una sponda all'altra del Mar Mediterraneo in cerca di materie prime e di nuovi sbocchi commerciali. Il suo territorio, ricco di boschi, di acque e di minerali, ha favorito il popolamento e l'impianto di insediamenti considerevoli. Fu cos? che nella sua storia millenaria ha saputo trarre vantaggio sia dalla propria insularit? - che ha consentito lo svilupparsi della civilt? nuragica - sia dalla propria posizione strategica, in quanto luogo imprescindibile nella rete degli antichi percorsi. Il suo patrimonio storico e culturale ? ricco  di testimonianze delle culture indigene ma anche di influssi e di presenze delle maggiori potenze coloniali antiche.

Di seguito sono evidenziati solo tre periodi fra i tanti della storia sarda, data la loro peculiarit?: quello nuragico, quello giudicale e quello successivo del regno sardo, e poi l’arrivo dell’ industria.

La nascita del settore industriale sardo contemporaneo (escludendo quindi il settore minerario) ? principalmente dovuta all'apporto dei finanziamenti statali al Piano di Rinascita, concentrati soprattutto negli anni 60-70. La politica economica finalizzata all'accrescimento industriale si ? caratterizzata in quel periodo con la formazione dei cosiddetti poli di sviluppo industriali, a Cagliari (Macchiareddu e Sarroch), Porto Torres e in un secondo momento a Ottana. Sono sorti cos? i complessi petrolchimici e le grandi raffinerie per la lavorazione del greggio, che si collocano attualmente tra le maggiori d'Europa.

Inoltre, sull'isola, si producono piattaforme petrolifere, per conto della Saipem ed ? in via di costruzione il gasdottto Gasli , che fornir? gas metano all'Europa dall'Algeria, passando in Sardegna. Altri settori industriali sono quello alimentare, legato alla lavorazione dei prodotti dell'allevamento (formaggi, latte, carni) e della pesca (lavorazione del tonno), manifatturiere, tessili, lavorazione del sughero, meccaniche (produzione di mezzi agricoli, cantieristica navale, ferroviaria, componentistica per aeromobili), ed?le e metallurgico. L'energia viene prodotta, in misura anche superiore al fabbisogno, da centrali idroelettriche alimentate dai bacini che raccolgono le acque dei fiumi, da centrali termoelettriche alimentate a carbone di importazione estera e da numerosissime centrali eoliche sparse sull'intero territorio isolano. In particolare si menziona il gruppo di centrali elettriche nell'area di Fiume Santo, che sorge su un'area di circa 150 ettari sul golfo dell'Asinara, con una potenza installata di 1.044 MW. L'area circostante, fortemente inquinata e adiacente a zone di indubbio interesse ambientale, non ? stata ancora sottoposta alle bonifiche necessarie richieste dalla popolazione e dagli organi competenti.

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